domenica 9 giugno 2013

Fragmenty - Lyudi (1)

Ritter

Ritter è uno specchio in cui riflettersi costantemente.
Ritter è indolente, elegante, cinico, orgoglioso, pericolosamente affascinante, ironicamente saccente. Ritter è il genio, e la follia. Ritter è il gusto dell'incoscienza. Ritter ha un mondo di emozioni preziose, dense e ben nascoste sotto un muro di spigoli, nel sorriso scosceso, nel verde arrugginito degli occhi. Ritter è il simbolo di come si possa trovare un legame saldo, profondo e duraturo con un mondo tolamente diverso dal tuo, e al tempo stesso terribilmente uguale.
Ritter è l'uomo al quale si è legata a doppio filo. E' la certezza che sarebbe potuto essere qualsiasi cosa, se la storia fosse andata diversamente. Se lo avesse incontrato prima, forse.
Ritter, che raramente chiama per nome eppure sente vicino in modi che non saprebbe definire.
Ritter che non chiamerebbe mai "Fratello", eppure le è quasi più caro di chi porta il suo stesso sangue.
Ritter è il confidente, il compagno di bevute, l'ancora cui rivolgersi quando tutto intorno gira troppo rapidamente. Quello che non chiama quasi mai per nome, ma non perché sia privo d' importanza.  Ritter è il padre che non ti aspetti. Ritter è un meraviglioso crogiolo di contraddizioni, che nessuno vorrebbe cambiare. Ritter si sposa, mette su famiglia, ridiventa padre, parte, affronta una nuova vita.
Ritter è la nostalgia che già scava nelle vene, pulsa nel sangue, stringe il cuore in una morsa di vago timore, di bramosia per ricordi che sembrano farsi già troppo distanti.








Paul


Paul  è un mosaico denso di dolori e di colori, tutti da scoprire.  E' l'immediata, incredibile consapevolezza di sentirsi attratta da un frammento di cielo che non le appartiene. La necessità fisica di risolvere il suo mistero e ricomporre il mosaico, nel dubbio feroce di non essere in grado di comprenderlo. E' il genio di una mente che sembra partorire idee e opere d'arte con la stessa facilità con cui lei piloterebbe una nave spaziale.
Paul è la franchezza brutale, priva di filtri o facili ironie, che lei non può fare a meno di apprezzare.
Ne è rimasta colpita dal primo scambio, da un profetico "dovrebbe lasciarlo" che ancora oggi, spesso, le riecheggia nella mente.
Paul è il profumo di alcool e tabacco raggrumato sugli abiti e sulla pelle, pizzica le narici e stimola i sensi; le spalle curve di un uomo gravato dal peso di un passato che brucia come sale sulle ferite; un passato dal quale forse non riesce a distanziarsi come forse vorrebbe far credere. Paul è l'ideologia ferita, la speranza smarrita e ritrovata, la capacità di una visione che a molti manca. Paul è come un pozzo al quale attingere per infinite meraviglie, capaci di catturarla con la stessa lucentezza delle stelle nel cielo.
Paul è una tavolozza di colori in continuo mutamento; il sorriso che non ti aspetti, uno sguardo così ampio che non riusciresti a descriverlo nemmeno con la tua più fervida immaginazione. Un palpito di vento dispettoso che sembra fuggire via nel momento in cui lei allunga le dita per sfiorarlo, ma torna indietro e ridisegna le sue spire intorno a lei, trovandola più distante.
Paul è l'uomo che "ha spazio a malapena per se stesso"; ma la lascia entrare e la sorprende, proprio quando lei non se l'aspetta.





-" Relativista tollerante: ognuno ha occhi diversi, per cui nessuno ha torto o ragione. ... invece no. Non hai una sola visione delle cose. Le hai potenzialmente tutte."

-"...come in un caleidoscopio?"

-"...come in un caleidoscopio. Anche se il caleidoscopio ha bisogno di una mano che le giri, e i tuoi occhi di qualcuno che li bagni. Ognuno ha tutte le visioni dentro di sé....E' la premessa del versalismo. Il suo fondamento."

-" ...se ognuno ha tutte le visioni, dentro di sé, come scegliamo cosa vedere?"

-" quella mano che ci gira... le mani che ci girano. Chi ci cresce, dove cresciamo. Chi ci insegna a vivere. Ma niente è immobile, e se tutto è già dentro di noi...  e noi dovevamo fare quello: girare il caleidoscopio. Far vedere a milioni di persone che c'era un altro modo di vivere."

-"Tu sei caduto nel mio, caleidoscopio."