venerdì 28 dicembre 2012

intervʹyu

Koroleva, Città di Dubna  - Dicembre 2514
-Sede Distaccata Sez. Intelligence - 
Ufficio Coordinatore Agenti Sezione "Domino"



- "No, scusa. Ripetimelo ancora una volta. Fammi capire bene. Intendi proprio 'quel' Wright?"-"Sì. Intendo proprio lui. Quante volte ancora devo dirtelo?"-"Non lo so. Magari quante volte servono a spiegarmi per quale motivo lo so solo adesso."   
Un gesto eloquente della mano destra ad indicare la stanza, sottintese un 'adesso che sei qui'.  Il coordinatore dei servizi speciali della Sezione Domino tenne gli occhi chiari fissi sul volto della giovane donna seduta di fronte a lui.
Anastasiya Irina Diodora Krushenko ricambiò lo sguardo, senza celarsi. Stavano parlando ormai da ore, sviscerando tutte le informazioni da lei apprese nel corso degli ultimi mesi di 'indagini'.
Si scoprì a contare rughe nuove sul volto dell'unica persona alla quale, internamente all'Intelligence, si fosse mai sentita legata da un rapporto di reciproca stima, e fiducia quasi incondizionata.
Si passò una mano sul viso, sfiorando la pelle tatuata. Portò con placida calma la gamba destra sulla sinistra, dondolando poi il piede sospeso. Indossava un completo giacca e pantalone estremamente sobrio, di taglio quasi maschile, ma non bastante a nascondere le forme generose di un corpo sinuoso, studiato per attirare gli sguardi.


-"Forse, se mi aveste avvisato in qualche modo prima, della necessità di aggiornare la mia connessione cortex ed il criptaggio dati, sarei riuscita a farti avere queste notizie in tempo utile....Sempre che esista un tempo utile." - Socchiuse le palpebre a mezz'asta, affilando sul supervisore un'occhiata scettica. - "In ogni caso, ti ho portato il suo contatto cortex. Se avrete bisogno di lui, in qualche modo, potrete contattarlo direttamente, adesso. ...e non c'è bisogno di dirti che non l'hai avuto da me, suppongo."
Yastreb, questo il nome in codice del supervisore, sbuffò una smorfia insoddisfatta.
-"Possibile che tu abbia sempre la risposta pronta?" - le chiese, retorico. 
La donna gli offrì un sorriso sghembo e sornione.  Lui si ritrovò per l'ennesima volta catturato dalle contrazioni del drago tatuato sul suo zigomo sinistro. In qualche modo, era convinto che quel fregio avesse un potere ipnotico su chiunque vi posasse gli occhi. Più ipnotico ancora, delle curve pericolose sfoggiate dalla sua Agente preferita in ogni occasione.


-"Mi hai addestrata tu. Dovresti conoscermi." 
"Sì..sì. D'accordo. Ora torniamo a bomba. Hai detto di Wright, e Sterling. Giusto? Ma di lei non mi porti granché."

-"Ti ho detto che ha appena avuto una figlia." -rispose, Lei.- " Se è furba se ne starà rintanata da qualche parte a fare la mamma a tempo pieno e lascerà agli altri il compito di portare avanti il lavoro. In fondo, hanno fatto abbastanza danni su a Saint Andrew, mi pare."- Di Ritter però, del padre della bambina, non gli aveva detto nulla.-

"Ma l'hai vista?"
 -"Per, tipo, trenta secondi. Forse meno."
-"Mh. Da..." -Stava riflettendo. Lei aveva portato parecchie informazioni. Forse molto utili. Sulle attività Indipendenti, su nomi, volti, possibili movimenti.
-"Sono stati sufficienti."
-"Sufficienti?"
-"Sufficienti a comprendere che non la vorrei mai come nemica."
-"Non ci credo. Tu, paura di qualcuno?"
-"Paura di parecchie cose se è per questo, Yas. Il fatto che la paura mi renda ancora più pericolosa non significa che non sia capace di riconoscerla."
- "E' la prima volta che ammetti una cosa simile. Te ne rendi conto?"
-"Mi rendo conto che la missione è più complessa, rischiosa e sfibrante di quanto non pensassi, prima." 
-"Già...Senti..." -Yastreb si grattò il mento ispido di barba. Gli occhi puntati al viso di Anya.
 - "Ho visto che hai richiesto un colloquio con Brahms. Sei già stata da lui? ...Stai..bene?"
-"No, non ancora....E..ho avuto momenti peggiori."
-"Non sei affatto rassicurante."
-"Non mi paghi per esserlo."
-"No, vero. Ma ti sto chiedendo di rassicurarmi, adesso. Sei sicura di star bene? ..Non mi hai ancora detto che cosa ci faceva quel soldato a New Moscow."
-"Era lì...per me." - 


Una risposta soffiata dalla voce bassa e rauca di Anya. 
Gli occhi verdi sempre adagiati sul volto del supervisore. 
Si scoprì a pensare che doveva avere circa la stessa età di Scott. Ma gli occhi di Yastreb avevano una colorazione diversa. Un vibrato dello stesso colore del ghiaccio ed al tempo stesso distante dalla trasparenza dell'Assaltatore Alleato. Forse per via di un'onestà di fondo che in Yastreb, come in lei stessa, era mancante per definizione. Per una Spia è complessa da gestire l'onestà. Un favoloso vaso di Pandora.
Lui la guardò a lungo, in silenzio. Corrugò la fronte, palesando il rincorrersi dei pensieri nel fondo della sua mente iperattiva.

-"Ho letto..ho i suoi dati. E' quell'uomo? Il tuo..'contatto'?"
 -"Da. E' lui."
-"Ed è venuto fino a New Moscow...per te."
-"Da."
-"..."
-"Non guardarmi così. Io non ne avevo idea!"
-"Vorrei sperarlo. Ma che gli è saltato in mente? ...Sospetta di te?"
-"No."
-"Ne sei certa?"
-"Da."
-"Sei troppo telegrafica."
-"E tu poco perspicace."
-"...."
-"...!..."
-"Oh." - Lui sgranò gli occhi, folgorato da un barlume di comprensione.
-"Sì?" - Anya sfoderò il più provocatorio dei sorrisi. Lo fissò, in attesa.
-"Sei...sei..."
-...cosa?"
-"...sei incredibile! Come diavolo hai fatto? Un Alleato?"
-"...proprio tu, fra tutti, me lo domandi?" - Gli offrì uno scetticismo sorpreso, nel fondo della voce arrochita dalla stanchezza.
-"Sì."

Lui la guardò, serio. Evidentemente voleva qualche informazione in più. Aggirò la scrivania per avvicinarsi a lei, sino a fermarsi davanti alla sua poltrona, appoggiarsi con le reni al bordo del tavolo ed incrociare le braccia al petto, in evidente attesa.
Le sopracciglia sollevate come tacito invito a parlare.


-"..."

E per la prima volta dall'inizio del colloquio, Anastasiya Irina Diodora Krushenko mostrò un debole segno di esitazione. Proprio lei. La donna conosciuta per non esitare davanti a nulla.
Questo mise Yastreb in agitazione. La fissò ancora più attentamente. Attese.


-"...d'accordo, d'accordo."

La donna allargò le braccia in segno di resa, prima di stringerle sotto le curve procaci dei seni. 
Forse volutamente, per attirare lo sguardo e la distrazione del supervisore. Non funzionò. Gli occhi di Yastreb restarono fissi sul viso di lei, rapaci. 
Una piccola contrazione della guancia sinistra rianimò per un istante il drago artigliato allo zigomo di Anya. Per qualche momento calò un silenzio intenso, tra loro e nella stanza. Poi, finalmente, le sue labbra sfrontate  si schiusero a plasmare un suono basso, arrochito, bagnato dall'accento moscovita fattosi più pregnante nel giro di quei pochi giorni trascorsi a 'casa'.


-"Non che ci sia molto da dire, in realtà. Sai già che lo avevo avvicinato, e notando il suo interesse per me ho  un po'...giocato sulla cosa...per sfruttarla mio vantaggio."-"..mh mh"

-"...per un po', si è trattato solo di incontri casuali. Un gioco. Un flirt senza una mira precisa. Mi limitavo a studiare, e lasciarmi studiare da lui abbastanza da stimolare la sua curiosità e nulla più. Almeno..così pensavo. All'inizio."

-"..."

-"...sì, pensavo male." -

Lo ammise, passandosi la mano destra sul viso. Per un momento sembrò volersi nascondere al mondo, ma soprattutto a lui. Deglutì, vagamente a disagio.
Yastreb rimase in silenzio, a guardarla. Attento a cogliere segnali di qualcosa che forse non aveva mai visto prima. Non in lei, comunque.
Piegò la testa di lato, inarcò il sopracciglio sinistro, in tacita attesa di sentire il resto.

-"..ho avuto qualche problema, con il gruppo a cui mi sono aggregata." - 

Ecco, il nocciolo della questione. Il  punto cruciale di cui non avrebbe voluto parlare. Schioccò la lingua sul palato, palesando un certo disappunto.

-"Per dare una mano a Wright, si sono...ci siamo, incasinati noi." -

Espirò  dal naso, scrollò il capo. Per un attimo si artigliò i capelli scostandoli dalla fronte. Restò con il braccio ripiegato e un'espressione mai così stanca dipinta sul viso chiaro.


-"E, a proposito, Yas. Ricordami di farmi i cazzi miei. Da oggi in avanti."

Lui restò in silenzio, guardandola, in ascolto. Analizzò il linguaggio del suo corpo e comprese, forse, per quale motivo lei stessa avesse richiesto un consulto. Non la interruppe, però. Attese che lei si spiegasse, a modo suo.
Annuì, alla sua richiesta. Un sorriso complice, di quelli che riservi a qualcuno che conosci da molto tempo.


-"Ho..dovuto forzare un po' la mano. A lui. A me stessa. Ho giocato il tutto e per tutto sul nostro rapporto. Ho giocato sulla seduzione. Ho..."

Si fermò. Sbuffò un sorriso di amara soddisfazione, scoccandogli un'occhiata diretta.


-"Ho giocato le mie carte così bene che si è innamorato di me. Capisci? Si è innamorato di me. "

Per qualche motivo, la cosa la turbava.
Più di un motivo in realtà, ma c'erano questioni che nemmeno a Yastreb avrebbe mai voluto/potuto rivelare.
C'era Dragan. E di lui, di lui non voleva parlare. 
Voleva proteggerlo, fino alla morte se necessario.


-"A quanto mi risulta, non è il primo."

Un commento nemmeno troppo bonario, ma accompagnato da uno sguardo tutto sommato amichevole.
Anya incassò. Adagiò la schiena alla poltrona, alzò gli occhi al soffitto, riportandoli poi sul volto del supervisore con un lento rotear delle pupille.


-"Non avrebbe mai funzionato tra noi. Lo sai bene anche tu."

-"In realtà non lo so. Ma tu ne sei sempre stata convinta. Vai avanti."

-"Ed io ho sempre ragione. Non te lo scordare."

-"Vai avanti..."

-"Non c'è molto altro da dire. Mi sono trovata in condizione di relazionarmi con lui. L'ho fatto. Volevo che si fidasse di me almeno un po'. Non potevo prevedere che si sarebbe innamorato di me. Non pensavo di ottenere un effetto così..."


-"Devastante?" - suggerì, lui, con un sorriso storto da vaga e bonaria perfidia.
 -"Yas..."
-"Cosa? E' la verità. Te l'ho sempre detto. Tu sei devastante. E la cosa peggiore è che se non stai attenta finirai per devastare te stessa....Sempre che non sia già successo."
-"..."
-"Avanti, Anya. Non sono Brahms, non ho la sua pazienza e non ho nemmeno il tempo di tirarti fuori tutto con le pinze. Tanto più che il tuo ritorno improvviso è stato..strano."
-" Ma che vuoi che ti dica ancora? Che sono tornata a casa pur avendo detto che non lo avrei mai fatto, solo per cercare di mettere un po' di distanza tra me, lui e il casino che è scoppiato laggiù? E' così!..il problema è che lui mi ha seguita fin qui. Pisda. Perché era...in ansia, per me."
-"..in ansia. Per...te." ... " In che cazzo di pasticcio ti sei cacciata, se un soldato Alleato va in ansia per te?"
-"Oh, beh, ecco...è una storia divertente." - disse lei, non senza ironia- " Sono convinti che io sia una specie di terrorista."
-"Che cosa?!"
-"Rilassati. Non hanno uno straccio di prova."
-"Sì...ma....cioè...Anasta....Anya...terrorismo. Tu non puoi farti arrestare. Lo sai vero? Non puoi correre quel rischio!"
-"Credi forse che io non lo sappia?!" 

Le sfuggì un tono più acuto del normale. Si trovò a deglutire a vuoto. Lo fissò a lungo, cercandone gli occhi chiari con lo sguardo diretto. Inspirò a fondo, e quando schiuse le labbra morbide si trovò ad espirare suono insieme al fiato.

-"So benissimo quello che rischio. Perché credi che mi sia esposta così con lui? Non hanno prove materiali. ...Hanno solo dubbi, basati su informazioni ricevute chissà come. E farò in modo che svaniscano anche quelli....Ma non chiedermi di avvicinarmi a Wright, o Sterling. O a nessuno dei loro. Per nessun motivo. Io non posso farmi vedere con loro. Manda qualcuno a cercarli a Safeport se proprio devi. Ma non mandarci me. E saremo tranquilli entrambi." - Paranoica.
-"...Va bene. va bene. A quello troveremo una soluzione. ma tu devi tirarti fuori dai guai. Sai che non posso muovere nessun filo. Tu non puoi essere ricondotta a noi. In nessun modo."

-"Lo so bene. Tendo a non parlare nemmeno della FOM. Ma se si mettessero a fare controlli approfonditi sai bene che lo scoprirebbero."

-" Quello non è un problema. Hai distrutto un aereo che valeva un pacco di soldi. Il tuo ruolino è intasato di rapporti disciplinari. Sei il ritratto dell'insubordinazione. Non c'è un superiore che ti ricordi con magnanimità..a parte me. Che tu sia uscita dalla FOM non risulterà incredibile per nessuno."

-"Sai...nessuno sa parlare al cuore di una donna come sai fare tu."
-"In realtà sono piuttosto bravo e lo sai. Ma non è questo il momento di rivangare."
-"No, infatti." -
confermò Anya, gettando uno sguardo al c-pad che portava al polso. Arricciò il naso in una smorfia di vago disappunto. -"Ho ancora due ore prima dell'appuntamento con Brahms."
-"Ottimo. Abbiamo ancora molto di cui parlare."
-" Ancora?"
-"Sì. Parlami dei soldati che hai avvicinato. Oltre a lui...Parlami ancora di lui."


Le sfuggì un lamento. Sperava di riuscire a svicolare, ma Yastreb era come un predatore spietato. Azzannata la preda non la mollava più. 

-"E'...E' un brav'uomo, Yas. E' una delle persone più sincere e trasparenti che io abbia mai incontrato." -

Ammise, mordicchiandosi il labbro inferiore. Svicolò con lo sguardo, adagiandolo sulle foto appese alla parete, alle spalle del supervisore. In una di esse, erano ritratti loro, insieme, durante una missione d'addestramento.

-"Sembra che ti abbia colpito, in qualche modo."
-"E' così."
-"Questo ti rende le cose più difficili?"
-"Da."
-"Quanto?"
-"Mi ricorda mio padre...."
-"...Pisda."
-"Da."
-"Ti sei...avvicinata troppo a lui?"
-"Da."
-"Smettila di parlare a monosillabi."
-"Smettila di farmi domande a cui io posso rispondere a monosillabi."
-"E' solo per ..tuo padre?"
-"Sì. ..No....Non lo so."
-"Poche idee ma ben confuse."
-"Mi sembrava avessi detto che non sei il Dottor Brahms."
-"Right. Scusa. Ma non ti ho mai vista...così."
-"Già.".... "Non è solo per Lui."
-"No?"
-" No."
-"...???"
-"......"
-"Non uscirai da qui fino a quando non mi avrai detto quello che devo sapere."
-"Sei un despota."
-" E tu un Agente che non mi sta fornendo il rapporto richiesto. Dettaglia."
-"Ho una ... vera...relazione." - Lo disse così, agitandosi sulla poltrona. Non avrebbe mai detto a Lui, ad alta voce, quanto profondo fosse il suo sentimento per Dragan.
-"....."
-"Hai voluto saperlo tu. Non guardarmi così."
-"No, dico. Ti sei sentita? Hai detto : Ho una vera relazione. Non : vado a letto con..."
-"Lo so."
-" E...?"
-" E quindi, lascia che ti dica che è un fottutissimo casino. Non so come uscirne. Non credo riuscirò ad uscirne illesa in ogni caso. Perché al momento non riesco a...sganciarmi da Scott."
-"Il Soldato."
-"Da."
-"Perché?"
-"Per molti motivi. Non ci riesco." - pausa- "L'adrenalina. Credo. Il rischio che respiro ogni volta. E comunque mi è più utile vivo e vicino, che lontano."
-"Ci sei...?"
-"Tu cosa credi?"
-"..Mh. ...Ma con l'altro...?"
-"E' un fottutissimo casino....Ma Lui sa. Capisce. O almeno...spero che capisca. Che è successo tutto perché avevo paura di non riuscire ad aiutarli, in altro modo." - deglutì, inspirò a fondo.  -" Penso che gli strapperà il cuore, quando cesserà di essermi utile."
-" E tu?"
-"Io ho l'impressione di essermi già strappata il mio."

domenica 23 dicembre 2012

Docklad 21122514 - DRD


-Segnale cortex area non rintracciabile-

....password inserita

**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 

....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***


***invio messaggio non riuscito***

***invio messaggio non riuscito***

***Riconfigurare codici di accesso***

***codici di accesso correttamente riconfigurati , nuove impostazioni memorizzate***



***Codice di riservatezza Liv. 5 -  YASTREB***

Sono in viaggio. Atterrerò a New Moscow il xxxxx alle ore xxxx.
Gli ultimi rapporti inviati non hanno avuto convalida, temo ci sia un problema di riconfigurazione di rete. Chiederò ai tecnici di laboratorio consulto.

Nuove informazioni da riferire sul fronte Indipendente.
Rapporterò personalmente al mio arrivo a Dubna.

Chiedo consulto privato con il Dottor Brahms, resto in attesa di conferma.




Allegato:





 -In merito all'Integrazione al Rapporto peridodico preliminare. 



Area di Interesse: BLUE SUN - FLOTTA ALLEATA

Queste le conclusioni dei tecnici in merito ai dati analizzati:


La potenza erogata dai dati registrati dalla flotta indica una fonte di energia estremamente rilevante: probabilmente direttamente derivata da un generatore a fusione.

L'incalanarla in forma offensiva comporta un rischio percentualmente rilevante (superiore al 30%) di immediato collasso e detonazione del reattore alimentante, motivo per il quale i motori a fusioni non vengono usati come unica sorgente di energia per una batteria, utilizzandone le batterie standard una parte minima.


Inoltre, il danno subito dalla batteria usata per fare fuoco (sicuramente di grandi dimensioni, superiore a quelle degli mk V in uso sulle corazzate) dovrebbe risultare terminale per la batteria stessa anche qualora l'emissione stessa del colpo non dovesse distruggere l'impianto alimentatore (ed il vascello su cui è installato).





***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***

domenica 2 dicembre 2012

Docklad 03122514 - CNT




....password inserita

**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 

....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***

***Codice di riservatezza Liv. 5 -  YASTREB***
 -In merito all'Integrazione al Rapporto peridodico preliminare. 
Segnale cortex area sistema Centrale-


Area di Interesse: BLUE SUN - FLOTTA ALLEATA

Mi sono personalmente incontrata con Myar Wort, meccanico in forze all'Ottava Flotta alleata, per ricevere i dati relativi all'arma sul quale il Team di analisti bellici della Blue Sun dovrà indagare.
Stando al fascicolo ed alla testimonianza diretta della Wort, un cargo minacciato da nave pirata è stato poi disintegrato dalla stessa nave, dopo aver lanciato un Sos.

L'arma utilizzata, stando alle prime analisi, mostra alcune analogie con le caratteristiche delle batterie laser: differisce però per intensità. Sembra che sia in grado di sprigionare una quantità di energia pari a quella di cento batterie messe insieme.

Vi farò avere maggiori dettagli appena possibile.





***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***

Priznaniya

Richleaf;
Rifugio Sicuro nel quartiere di Las Rosas, Maracay.

Novembre 2514


E' uno spazio enorme. Adatto ad accogliere più persone per un lungo periodo di tempo, e senza rischi.
Eppure è la prima volta, in assoluto, che si trova lì con qualcuno.
Il generatore è in funzione. Se ne avverte il ronzio sommesso e soffuso, placido e costante quanto le fusa di un grosso felino.

Si sono appena lasciati alle spalle il tunnel sotterraneo. Quella sorta di intestino che  si snoda  nelle viscere di Maracay e connette una periferia all'altra. La perfetta via di fuga in caso di rifugio -ma gli dei del 'verse non vogliano- compromesso.

Nel silenzio quasi perfetto ci sono i loro respiri, che si mescolano al tiepido e regolare ronzare del generatore.
Gli ha mostrato tutto.
Gli ha consegnato la tessera magnetica.
Ha memorizzato nel computer principale la scansione della sua retina.
Gli ha fornito le chiavi complete di accesso a quello che, fino ad ora, è stato il suo unico e vero porto sicuro.

Sono già trascorsi vari minuti, e ancora non se n'è pentita.

Non è tutto. Non è ancora finita.
C'è altro che le ribolle sotto pelle.

La porta si è richiusa dietro di lei, camuffandosi perfettamente nella parete cieca del corridoio. Il resto dell'appartamento sotterraneo si dipana da lì, attraverso un dedalo di stanze ampie e squisitamente attrezzate, tali da fare invidia al più quotato progettista d'interni del Core.

Anya Krushenko soffre il mal di terra.
Forse anche per questo, quando è costretta a fermarsi preferisce stare comoda.
La reazione di Dragan,  appena entrato nel sotterraneo dopo essere passato attraverso l'officina abbandonata, le ha strappato un ghigno di autentico compiacimento.

-Opporcocazzo...
-Dicevi, sull'affarone? 
-Dicevo che hai un pessimo senso degli affari, Bambolina...ma che in fatto di arredamento non hai rivali, porco cazzo! 

Per qualche motivo le torna in mente ora, a distanza di...quanto? Mezz'ora, forse meno.
Forse invece sono già rinchiusi lì sotto da ore ed il tempo è semplicemente volato, nella morsa dell'inquietudine che le stringe lo stomaco, e a tratti le spezza il fiato.
Ha l'aria contrita e tormentata di chi abbia qualcosa da rivelare, e per qualche motivo stia ritardando il momento della confessione.

Lui se n'è accorto. E ora che le spiegazioni sul 'come' funzionino le 'cose' lì sotto -ma anche di sopra-  si sono esaurite, la guarda in silenzio.
Si muove per mettersi davanti a lei, ne cerca lo sguardo. Prova a posare le dita sotto al suo mento e sospingere la testa verso l'alto. Un tocco delicato, in realtà. Privo di forza.

-Che c'è?
Le domanda, cercandone gli occhi.
Dormiranno lì, questa notte. Andranno a ritirare il Brigade al mattino seguente. Per ora sono al sicuro, cullati nelle viscere di Las Rosas, all'insaputa di chiunque potrebbe avercela con lui.

Anya accoglie il suo tocco senza svicolare. Socchiude le palpebre, sembra godersi le carezze con la stessa placidità di una gatta impigrita, pronta a fare le fusa da un momento all'altro. Non ci sono altre persone in tutto il 'Verse, in grado di renderla così ferocemente docile.
Il brivido che scivola lungo la schiena è figlio della lotta interiore, mescolata all'effetto della sua vicinanza. Deglutisce. Solleva piano le mani per cingergli i fianchi, aggrappandosi alla sua camicia. Affonda lo sguardo in quello di Dragan. E' uno scontro cromatico interessante: un verde intenso e muschiato, che s'infiltra nell'oscurità.
Quando spezza il silenzio, la voce ha un suono rauco, soffiato e tremulo. Paradossale, in lei.

-Devo dirti una cosa...

Inizia, senza mai distogliere lo sguardo da lui.

-Che ancora non ti ho detto...
-Perché...in teoria non...non potrei dirla a...nessuno. 

Lui si avvicina, avanzando di mezzo passo giusto per consentirle una presa migliore su quei fianchi, che ormai sono un fascio di muscoli in rilievo grazie all'up genetico.

-E...vuoi dirla a me?
Le domanda in risposta, soffiandole un sorriso disteso, forse persino dolce in qualche modo. Continua a tenere le dita sotto il mento di Anya, muovendo il pollice in un piccolo semicerchio che vorrebbe essere delicata carezza sulla sua pelle morbida.

-Vuoi dirmela adesso?

 Anya sospira, per un istante. Stringe le dita con foga, artigliando la camicia del compagno ma cercando  la percezione di quel che c'è sotto, con la punta delle dita. Il contatto con quei muscoli che hanno il potere di farla impazzire, anche più di prima.
Se qualcuno fra quelli che la conoscono da tempo la vedesse ora, crogiolarsi in quelle carezze come se non potesse più fare a meno, forse stenterebbe a crederci.
Lei stessa, stenta a credersi. Eppure è lì. E le cose stanno effettivamente così.
Mugola, pianissimo. Piega il viso quasi volesse inseguire e prolungare il tocco che le viene donato.
Ci mette un po' a ritrovare la voce, mentre il batti cardiaco accelera per la tensione in crescita.
Le esce in sussurro soffiato e arrochito, sempre bagnato dall'accento sovietico che ne tradisce le origini.

-Sì. ...Adesso...qui, prima di perdere il coraggio. E in questo posto.

Afferma, deglutendo piano un groppo di emozione e saliva.

-Perché mi fido di te. Non voglio segreti, con te.

Perché lo ama. Ma lo dice nell'unico modo in cui è capace di farlo, probabilmente. Non è un'emozione con cui abbia dimestichezza. Non lo ha mai cercato, mai voluto. Ed è chiaro l'abbia anche fuggito, pure con lui. Ha cercato, sin dall'inizio, di fuggire da lui.
Non che ci sia riuscita. E' evidente.
Torna nel silenzio, perdendosi per lunghi, lunghissimi momenti negli occhi di Dragan.
Ora lo sa, che si chiama così. Conosce il suo vero nome. Ricorda perfettamente  il momento in cui si sono confidati, vicendevolmente, particolari intimi del proprio passato.
Dragan Momic è l'unico, a sapere cosa le sia accaduto.
Anya Krushenko è l'unica ad avergli sentito pronunciare il proprio vero nome negli ultimi otto anni.


Quando trova finalmente il coraggio di rompere l'improvviso e roboante vuoto di parole, dopo aver cercato inutilmente un modo sottile per dirlo, sceglie per la via più breve.

-Io....lavoro per l'Intelligence di Koroleva.

Lo soffia fuori con lo stesso impeto di una pantera inquieta. S'irrigidisce nell'immediato, attendendone le reazioni. Ne cerca gli occhi con i propri. Verdi specchi di Paura.

Lui ha continuato, tutto il tempo, a carezzarle il mento, fissandola con un sorriso dolce sempre dipinto sulle labbra. Comprensivo, accogliente. Sulla scia di quel 'niente segreti' che si sono reciprocamente promessi, nell'intima quiete della sua cabina, sulla Monkey.
Quando la confessione arriva a trapanargli il cervello, le sta accarezzando la guancia. E lì si blocca.
Letteralmente. Blocca la mano in quel punto, senza interrompere il contatto. Piomba in un silenzio cupo e perplesso, mentre il sorriso si spegne lentamente e lo sguardo si trasforma, da comprensivo ad incerto, indecifrabile. La domanda segue in un  mezzo sussurro.

-...In che senso...?

Per qualche momento, forse, Anya s'illude che tutto possa scorrere via liscio, senza contraccolpi di sorta. Rinsalda la presa sui fianchi del compagno e trema, nel sentirlo bloccarsi.
Lentamente, quasi esitante, sposta una mano per posarla su quella che lui ancora le tiene sulla guancia. Un tacito invito a trattenerla lì. Una silenziosa necessità. Mantiene lo sguardo diretto nel suo, senza mai distoglierlo, nemmeno per un istante.

-nel senso che quando ti dicevo di essere una spia...non mentivo.

Semplicemente, si nascondeva in piena vista. Come ha sempre fatto.
Quando riprende fiato e parola, nella voce bassa e scura viaggia tutta l'urgenza che le vibra sotto la pelle. Un suono di preghiera.

-Ascoltami....è importante.

E' stramaledettamente importante, che Lui capisca.

-Non sono qui per fare arrestare nessuno e non ho mai, mai fornito informazioni su nessuno di voi.

Lo scandisce, senza ombra di esitazione. Gli occhi verdissimi affondati nell'iride cupa che le viene offerta dall'uomo che ha scelto come compagno, in modi che nemmeno lei riesce a comprendere del tutto. Il Dottor Bramhs avrebbe di che divertirsi.

-Faccio parte di un gruppo di agenti scelti, mandati ad indagare sui movimenti di Alleanza e Indipendentisti....Il nostro compito è quello di raccogliere informazioni sulle loro attività e riportarle regolarmente ai superiori...in modo che sappiano che siamo attivi e non ci richiamino sul pianeta.
Lo guarda. Cerca in lui reazioni di qualche tipo che sembrano tardare ad arrivare. Sente ancora la sua mano sulla guancia, sotto la propria. Sente il cuore battere furioso, e le gambe tremare dalla tensione. Ma non vacilla, e prosegue a parlare con voce bassa e soffiata per l'agitazione. Un suono rauco, bagnato dall'accento che ora più che mai sancisce il suo legame con il pianeta da cui proviene.

-Non è una cosa che ho voluto io...

Spiega, ma non ha il sapore di una giustificazione. Sembra piuttosto illustrare un dato di fatto.

-Mi incastrarono, poco dopo il carcere. ...Ebbi un incidente sul lavoro. Mi salvai, ma distrussi un mezzo che costava parecchio. Mi dissero che avrei dovuto pagare. O finire in galera...oppure accettare di lavorare per loro.
-Da allora...ho fatto di tutto, per cercare di andarmene. E l'unica via è stata questa. Propormi per queste...indagini. 

Tira un sospiro. Forse solo per riprendere fiato.
Dragan Momic la ascolta, silenzioso. La osserva. Per un attimo mugugna pensieroso, ma quando lei assicura di non aver mai fornito informazioni sui Bounders sembra rasserenarsi almeno in parte. Quanto basta comunque per decidere di mantenere la mano sulla guancia di Anya, sotto la sua. E' comunque preoccupato, e non lo nasconde.

-E sanno come rintracciarti?... Possono trovarti e mettere a rischio l'equipaggio, magari? ...Che cazzo vogliono ottenere da queste informazioni, poi?
La sottopone ad una specie di terzo grado. Le sta concedendo il beneficio del dubbio ma è evidente che voglia cercare di vederci chiaro.
Anya scuote la testa, in un chiaro cenno di diniego. Il verde muschiato degli occhi ancora attraversato da lampi di timore, che non si placano del tutto nemmeno avvertendo il tocco di lui sempre presente sulla pelle del viso.

-No. Noi ci teniamo in contatto attraverso una frequenza criptata, simile a quella che utilizziamo sulla Monkey...ed è impossibile risalire alla provenienza dei messaggi...Possono rintracciarmi con sicurezza solo quando utilizzo il mio Idn originale e viene controllato. Ora sanno che sono ad Horyzon e lavoro per la Blue Sun. 

Parla piano, snocciolando ogni granello di verità.

-Non è cosa che gli interessi, l'equipaggio....Che io sappia, Vergil non ha affari a Koroleva, e nel caso li volesse proporre, gli direi di lasciar perder e trovare altri lidi....Quello che interessa a loro è capire cosa sta succedendo tra Alleanza e Indipendentisti. Soprattutto e c'è una guerra in preparazione. Koroleva sta ancora pagando un debito all'Alleanza, dopo l'aiuto fornito alle forze Indipendenti nell'ultima guerra. Il debito stressa l'economia del pianeta, non è gradito...Non che mi dicano nulla, io sono solo un'informatrice.

Ammette, facendosi poi più buia, in viso. Si concede il tempo di un sospiro. Profondo, rumoroso, doloroso quasi.

-Ho scelto di dirtelo, perché non voglio che ci siano segreti e perché voglio che tu sappia che..se dovesse succedermi qualcosa, al di fuori della Monkey...potrebbe essere correlato a questo.
-...e perché...non ce la facevo più a tenertelo nascosto.

Disarmata, disarmante. Si insinua nel costante silenzio che invece proviene da Lui. Senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi scuri.

-Sto mettendo la mia intera vita nelle tue mani. ...perché sono pronta a scommettere che nessuna tra le due fazioni sarebbe felice di essere spiata. Quale che ne sia il motivo.
-...Ora sai. E sai che tieni tutta la mia vita, tra le dita.

Dragan Momic, aka Dragan Cragster, aka Joe Black, resta immobile, di fronte a lei.
Le si oppone con tutta l'imponenza dei suoi 117 chili di muscoli, temprati dalla modifica genetica concepita nei laboratori Blue Sun. L'ha ascoltata con silente determinazione, senza emettere un fiato, attendendo la fine di quella lunga spiegazione. Quando Anya torna nel silenzio, lui rinsalda la presa sulla sua guancia, e poi la prolunga sino a cercare di cingerla dietro la nuca. La guarda negli occhi, come ha fatto tutto il tempo.
Lei, per un istante si allarma, nel percepire il movimento della sua mano. Salvo poi concedersi un sospiro di sollievo quando ne sente il calore sulla nuca. Si lascia cingere, gli fa più vicina, stringendo più forte le dita sul suo fianco solido.
Quando Dragan le parla, il tono tradisce allarmismo e al contempo rabbia. Rabbia per un pensiero che lo disturba, che gli fa male. E' evidente nel suo sguardo. Un pensiero di cui, in qualche modo, la ritiene colpevole.

-E...se un giorno ti chiedessero di tornare, o di combattere una guerra che non è tua?
...E se ti portano via da me?
Quell'ammissione rende il tono più duro, sostenuto. La presa della mano si rinsalda sulla nuca di Anya, sin troppo decisa, quasi dolorosa.
Lei scuote il capo. Nega con enfasi,

-Io non voglio tornare. E di sicuro non voglio combattere una guerra che non è la mia.
Lo scandisce con la sua voce scura, senza mai fargli mancare il suo sguardo.  Poi, a mancarle è il fiato.

-Perché non puoi solo fingerti morta e smetterla, perché?
-Non capisci? Non lo capisci che prima non avevo motivi per fingermi morta?  Io stavo solo cercando la mia Libertà. Ero lontano da loro, da tutti loro, e bastava qualche rapporto ogni tanto per tenere tutto tranquillo e permettermi di fare quello che volevo e adesso...adesso ci sei TU!
E' un'accusa.  Ha il sapore dolente della disperazione. Piega appena il capo assecondando la presa che sente farsi più decisa sulla nuca. Quando torna a parlare, sulle prime non si rende conto dell'entità della rivelazione che esce così naturale, anche per se stessa.

-Ci sei tu.... Mi hai fatto innamorare di te, dannazione!

-...Io non voglio che mi portino via da te. Lo capisci questo? Capisci perché ti sto raccontando tutto?...Perché forse...forse verrà un giorno in cui proveranno a farlo ed io non voglio!...ma fino a quando sarò viva, forse in qualche modo avrò anche la possibilità di proteggerti. Te...e tutti gli altri.

Mentre parla, gli si aggrappa con foga. Come se avesse il timore di vederselo sfumare tra le dita, scomparire da un momento all'altro.
Mentre Anya parla, la tensione in Dragan cresce. Il respiro accelera sensibilmente e la presa sulla nuca di lei si fa più pressante. Scuote il capo, come a negare tutta quella situazione improvvisa, inaspettata, sofferta.

-No...
 E' solo un sussurro quello che gli esce, sulle prime.  Si piega in avanti, tira con il braccio per trascinare la testa di Anya verso di lui.

-Stai zitta, zitta, zitta, shhhh....

E' un invito fatto a denti stretti e mascella serrata, mentre cerca di poggiare la fronte contro la sua e respirare affannosamente contro di lei, con gli occhi socchiusi e i più disparati pensieri che si affollano nella sua mente. Lei tace, lo asseconda, vittima di una inquietudine senza precedenti.

-Shhhh...

La invita ancora al silenzio. Una richiesta sofferta. Tutto dopo aver ben percepito quel 'mi hai fatto innamorare di te'. Gli serve tempo. Tempo per ragionare, capire, assimilare. Rimane zitto per lunghissimi secondi, cercando di restarle addosso. Testa contro testa, respiro dentro respiro, immersi nel silenzio di un rifugio che mette in risalto anche i battiti accelerati dei loro cuori.
Quando si decide a parlare lo fa ansimando, con voce rotta, a scatti. Sussurri bassissimi, sempre vicinissimo a lei.

-Facciamo...facciamo così...tu manda..manda i tuoi rapporti e..e dimmelo. Dimmelo quando lo fai...e se ti chiamano...se ti richiamano, allora....

Anya lo vede stringere ancora di più gli occhi. Lo sente contrarre così tanto i muscoli del corpo da tremare, in un fascio di nervi in tensione. Le fa male alla nuca quella stretta sempre più decisa, ma non le esce che un lamento soffocato. Cerca solo di fargli sentire, in ogni momento, la propria presenza. Lo stringe con foga, gli passa le mani sul corpo, sulla schiena, sul viso, senza interromperlo, senza mai scostarsi da lui. Per dirgli che è lì, che non ha intenzione di andare da nessuna parte.

-...allora gli facciamo credere che sei morta, o facciamo esplodere quel fottuto pianeta...

Dragan conclude, prende un lungo respiro e aggiunge ancora una cosa. Un'ultima frase, con la voce quasi rotta dal dolore che quell'ammissione gli provoca, con lei ma soprattutto con se stesso.

-...Io non so più vivere senza di te.

Quelle poche, semplici parole hanno il potere di toglierle il fiato.
Anya lo guarda per un lungo momento, senza dire nulla. Dentro, si sono rotti tanti di quegli argini, muri e difese che il boato si è sentito sino all'altro capo del 'Verse.
Il cuore sembra essersi fermato nel petto.

-Nemmeno io, senza di te.

Confessa. E l'istante dopo si sporge a cercare le sue labbra. In un bacio veemente, quasi disperato.
Nessuno dei due parla più.
Dragan accoglie il bacio, lo ricambia in un'esplosione di desiderio che accomuna entrambi, spingendola letteralmente contro la parete più vicina per reclamarne il possesso, per sentirla sua, pienamente, subito, senza freni.
Non c'è più spazio per le parole.  C'è solo finalmente il libero fluire di tutte le emozioni e le sensazioni che entrambi hanno represso fino a questo momento.
Ed una intera notte per consumarle.





sabato 1 dicembre 2012

Docklad - aggiornamento


....password inserita

**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 

....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***

***Codice di riservatezza Liv. 5 -  YASTREB***
 -Integrazione al Rapporto peridodico preliminare. Segnale cortex area sistema Dorado-


Area di Interesse: BLUE SUN - FLOTTA ALLEATA

Un membro dell'Ottava Flotta ha contattato gli Uffici BS per sottoporre alcuni dati raccolti di recente in relazione ad un'arma ad alto potenziale energetico.
E' stato richiesto ai tecnici di analizzare i dati e trarre le debite conclusioni . 
Sono in attesa di maggiori dettagli. 





***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***

Doklad 01122514 -DRD-




....password inserita

**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 

....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***

***Codice di riservatezza Liv. 5 -  YASTREB***
 - Rapporto peridodico preliminare. Segnale cortex area sistema Dorado-


Soggetto di Interesse: ALLEANZA; Ribelli 
Area di Localizzazione: HALL POINT.

Avvistato all'interno dello spazioporto di HP, un soggetto rispondente alla descrizione del Capitano John Stevenson.
Il soggetto indossava una vecchia uniforme alleata, di quelle ormai in disuso, forse risalente alla Guerra, o anche antecedente. Era in compagnia di una donna bionda, sui trent'anni circa, stessa divisa.
Si sono avvicinati ad un vascello di classe Wyoming: il Night Shift
Hanno preso contatto con il Capitano del vascello e gli hanno consegnato un biglietto. Sono riuscita solo a sentire un riferimento a 'soldi facili', ma non ho idea di quale fosse il contenuto del biglietto.
Il Wyoming se n'è andato dallo Spazioporto poco dopo. Destinazione ignota.

Identità del Capitano Stevenson e relativo status 'vivente', confermata dal mio "contatto" interno alle forze alleate: Scott Chaplim.
Da quanto ho appreso, c'è stato un incontro nello spazio tra la nave di Stevenson ed un vascello dell'Ottava Flotta.
Ignoro la reale portata dell'evento, che è stato solo definito "Tonificante".




Soggetto di Interesse: LA MEZZA
Area di Localizzazione: Polaris

Avvistato un vascello pirata appartenente alla Flotta di Hazel Dreyfus, nell'orbita di Bullfinch.
Si tratta di un Brigade armato di MKII. 11 membri dell'equipaggio iniziali, ora 8. Salvo rinforzi aggiunti nell'immediato. Dotato di Khan Assault Pod.



Soggetto di Interesse: ALLEANZA, TRIADE
Area di Localizzazione: Horyzon

Intercettate voci riguardo una presunta stretta connessione tra la Triade e le forze Alleate.
Illazioni non confermate indicano la possibile presenza di infiltrati e/o simpatizzanti della Triade all'interno di alte cariche governative, così pure nella Flotta Alleata.
Luogo di intercettazione: Boom Boom Bar - Sobborghi di Capital City, Horyzon.
Trattasi di locale frequentato per lo più da membri delle forze dell'ordine, sia attualmente attivi che a riposo. Alcolici e donne facili.




Soggetto di Interesse: ALLEANZA, BLUE SUN
Area di Localizzazione: Horyzon

 Confermo l'acquisto e l'avvenuta consegna all'Ottava Flotta Alleata di n. X mezzi Charon, da parte della Blue Sun.
I primi mezzi sono stati caricati su un cargo Alleato e dislocati in sede ignota.
L'intenzione pare sia quella di poterli trasportare agevolmente in ogni parte del Rim.

Di seguito i dettagli sul mezzo:


Il BS Charon è l'ultimo modello di Centro di Comando mobile delle truppe alleate. E' un blindato dotato di sei ruote antiscoppio capaci di affrontare, a velocità moderata, qualsiasi tipo di terreno. Charon è letteralmente una piccola base mobile, attrezzata con un'infermeria ed uno spazio di carico sufficiente per ospitare viveri, medicine, armi e generi di prima necessità per 2 settimane, oltre che la presenza di un massimo di otto persone a bordo ed una batteria laser posizionata sul tetto [Fattore di penetrazione: 1]. Nella parte superiore del veicolo si trova la cabina di guida, nonché la postazione dell'artigliere (la cui posizione è responsabile del funzionamento della batteria laser che è stata installata in cima al veicolo) e quella dell'ufficiale addetto ai sistemi/ingegnere di bordo. L'accesso alla parte inferiore è garantito da una porta sul fianco del mezzo e da due portelli posteriori per il carico e scarico materiali, mentre quello alla cabina di guida da sportelli posti su entrambi i lati - raggiungibili tramite pioli metallici posizionati sulla blindatura del mezzo - e da una botola posta sul pavimento della cabina di guida. Il mezzo è dotato di un accumulatore in grado di alimentare la batteria laser semovente posta sul tetto del veicolo consentendogli l'esplosione di un massimo di due salve. L'esplosione di due salve consecutive comporta il danneggiamento della batteria laser e la sua inoperatività: per poter far fuoco con la batteria laser, il mezzo deve essere fermo. Il Charon è capace di una velocità di punta di 70 km/h su terreni non accidentati, e di 30 km/h su terreni accidentati. La cabina di guida dispone di sistema radar avanzato in grado di individuare veicoli e velivoli in un raggio di 50 Km: il cristallo anteriore consente di attivare un sistema di visione notturna, ed il mezzo è provvisto di sistema di posizionamento gps collegabile con la più vicina base dell'Alleanza sul pianeta.





Annotazione ulteriore-
Soggetto di Interesse: Shouye, BLUE SUN
Area di Localizzazione: Core/Polaris/Rim

**Un cargo della Blue Sun, di classe Orient, è stato di recente oggetto di un attacco pirata da parte di un Avenger e un Brigade durante un volo nel profondo Rim, con carico di fertilizzante a bordo. L'equipaggio dell'Orient e della nave di scorta -Evolution Refit- hanno preferito far esplodere vascelli e carico piuttosto di lasciare il bottino in mano ai pirati.
Si contano una quarantina di vittime. Solo 3, i sopravvissuti. Tutti della nave scorta.

**La Blue Sun è stata chiamata dalla Shouye per produrre un fertilizzante in grado ridare nuova vita al suolo di Shijie. Sono stati effettuati i rilevamenti sul posto e la raccolta dei campioni utili allo studio preliminare della sintetizzazione.
Il fertilizzante servirà per bonificare ettari sufficienti a garantire la vita ed il sostentamento ai profughi di Shijie attualmente occupanti, a Greenfield,  le terre di John Mason.




***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***