venerdì 23 novembre 2012

Shackled Leaf

Forever shackled by these chains,
I wallow in their lies.
They tie me to my fears and hate,
And all that I despise.

I see my friends across the road,
But my shackles hold me back.
“They have looks and wit,” they say.
Everything you lack.

The birds and clouds glide in joy,
Dancing across the sky.
But my chains tie me to the ground.
Shackled tears I cry.

Another mountain lies before me,
A new challenge I must try.
“Don’t fool yourself, you’ll never succeed.”
My shackles tell no lie.

I stare into the lonely mirror.
Blinded to my perfection.
I see nothing but a broken soul.
Shackled to its reflection.

I hug my knees and cry for someone
Who understands my pain.
As expected; no reply,
But the rapping of the rain.

My only rest I find at night,
After the death of day.
And with cold and burning steel
I cut my life away.

This is all I’ll ever be worth.
Dig deeper, until I’m dead...
My shackles laugh. They have won.
My arm...its crying red.

But one bright day I realise,
It’s myself I’ve been trying to find.
These oppressive and evil shackles
Live only in my mind.

My shackles return, fighting back, 
Fearing what I now see.
Foolish things, they’ll never understand,
I will always be free.

Because I am the Sun,
Raining down my light. 
I am a myth,
A whisper in the night.

I am the sky,
Serenity’s haven.
I am a mountain,
The silent warden.

I am the earth,
Life’s verdant source.
I am the wind,
The unstoppable force.


I am the sea,
Caressing the shore.
I am the storm,
The legendary Roar!
These lying shackles,
Bind me no more!
I am a leaf on the wind!


Watch how I soar.

domenica 11 novembre 2012

Something stupid

-Frequenze cortex criptate - Messaggi in ingresso/uscita -



A: Joe Black
Da: Anya Krushenko



Mi hanno assunta

Ho firmato tante di quelle carte che ora mi fa decisamente male il polso.
Sto andando a sottopormi ad una visita medica..e uno psico test.
Vogliono valutare quanto sono fuori di testa prima di affidarmi uno dei loro gioielli.

Qui c'è un sacco di nebbia, e mi manca il tuo sorriso odioso.
Sto cercando un posto in cui stare, quando sono qui. 
Qualcosa di diverso da un motel, magari. 

Sei con Wright? Stai bene? Come va la tua gamba?

Ho un bisogno assurdo di te.

A.




Da: Joe Black
A: Anya Krushenko

Ho un nuovo record personale da annoverare, scaricato in malomodo da due navi in pochi giorni.

Wright si è rivelato un po' troppo idealista, e mi ha spaccato il naso per una parola di troppo sulla cazzo di guerra, bah. Vaffanculo, mi ha preso alla sprovvista, quando lo ribecco gli pianto un calcio nelle palle da cacciargliele in gola.

Sono in Infermeria, a Safeport, casi della fottuta vita, ci ho trovato Neville e La Secca. Qualche parola, poco di più.


Mah, non so, 'fanculo tutto.



J.B.





A: Joe Black
Da: Anya Krushenko


Possibile che

...non ti possa lasciare solo un attimo, senza che ti faccia male?

Riguardo a Wright...temevo qualcosa del genere. Per questo te ne ho parlato, prima di partire. Speravo in tutta franchezza che le cose con lui andassero meglio.
Sicuro che non sia nulla che un'altra scazzottata e una sbronza non possano risolvere?
Però dagliele tu, la prossima volta.

Quanto ti terranno lì?
Non è ancora sicuro per me farmi vedere da quelle parti, dopo la sortita con B. l'ultima volta.
Vorrei raggiungerti ma...se riuscissi a muoverti, potrei venirti incontro ad Hall Point.
Oppure puoi venire qui...se vuoi.

Non stai 'fanculando anche me, vero Cicciobello? 

A.





Da: Joe Black
A: Anya Krushenko

Non lo so, per ora mi ha fatto girare i coglioni, è un fanatico al pari dei pazzi religiosi, solo che pensa di esser meglio degli altri, tutto qui.


No, tu sei l'unico barlume di luce nel vuoto cosmico, Anya, e...

Lo sai.

Lo sai che mi manchi anche tu, da impazzire, razza di stupida.


Non venire da me, mi sposto su HP appena è possibile. Ora c'è Molly qui fuori, mi vuole parlare da sola. Ti farò sapere.


J.B.





A: Joe Black
Da: Anya Krushenko


Lo so che sono stupida...me lo sono detta parecchie volte.
Il problema è che sei Tu. 
E' colpa tua. Mi instupidisci.

Io...non sono...non ero così. Mai, così.

Tu...tu sei la variabile che non avevo mai considerato.  Il pericolo più grande. 
Il rischio migliore. 
L'adrenalina più pura. Quella di cui  adesso non potrei fare a meno.

Non sono brava in queste cose.

Ma tu, tu lo sai che è così. Anche quando ti insulto. 

D'accordo. Salutami Molly e stai attento. Vorrei ritrovarti abbastanza intero quando ci rivedremo.

Per distruggerti...a modo mio.

A.















giovedì 8 novembre 2012

Doklad 08112514 -DRD-


Doklad 08112514 -DRD-


**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 
....password inserita
....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***

***Codice di riservatezza Liv. 5 -  YASTREB***
 - Rapporto peridodico preliminare. Segnale cortex area sistema Dorado-

Mi hanno fermata ancora, Yas.
Non so chi ti avesse detto che Greenfield sarebbe stato un buon posto per confondersi tra la folla ed iniziare le ricerche, ma chiunque mi abbia preceduto ha raccolto le informazioni sbagliate, oppure ha fatto qualche casino di troppo.
Tanto più che non sono mai stata brava a confondermi con la massa, tu lo sai. Ma fino ad ora il nascondersi in piena vista ha sempre funzionato...prima di Greenfield, intendo.

Oppure sono veramente io, ad attirarli come le mosche il miele.
Ricordi quello che mi dicesti della Paranoia, durante l'addestramento? La paranoia ti tiene vivo.
Inizio a sentirmi più paranoica del solito.
Ho la sensazione che mi abbiano messo qualcosa addosso, senza che me ne accorgessi.
Uno di loro, in particolare: Scott Chaplim.
Me lo trovo tra i piedi molto più spesso di quanto vorrei ed inizia a diventare un problema.
L'ultima volta, mi ha detto chiaramente che c'è un mistero che mi circonda, che per lui è magnetico.
Non so che cosa creda esattamente, o cosa pensi di sapere, ma è chiaro che mi ha messo gli occhi addosso e non li distoglierà facilmente.
E malgrado quanto mi si dice, non credo affatto che mi stia addosso perché vorrebbe portarmi a letto.

Il lato 'positivo' della situazione, se possiamo definirlo così, è che dall'ultimo incontro con uno degli squadroni addetti ai controlli ho carpito qualche parola ...che mi ha dato da pensare.

Stanno organizzando qualcosa, Yas. 
Non ho idea di cosa si tratti di preciso, ma non è un caso che negli ultimi tempi la presenza della Flotta Alleata, su un pianeta del Border come Greenfield, si sia rafforzata in questo modo.
La popolazione li accetta senza battere ciglio, bevendosi tutte le spiegazioni sulla presenza lì per aiutare gli sceriffi locali.
Ma il Guercio che ho incontrato ieri (Biondo, benda nera sull'occhio...Gary...non ho visto bene il nome sulla targhetta.) ha detto chiaramente che " In realtà sono gli Sceriffi ad aiutare loro"...ma soprattutto che sono 'Loro', cioè gli Alleati, a far muovere il 'Verse.

Per qualche motivo,  ho letto in quelle poche parole molto di più.
E mi sembra di sentirti, Yas, già dirmi di non saltare a conclusioni affrettate...ma, vi arrivano i dispacci cortex?
Hai provato a leggere con attenzione le ultime notizie, riguardo a Bullfinch e Meili?
Faccio quello che mi hai insegnato tu, e tengo gli occhi e le orecchie sempre aperte. Non dimentico mai di leggere le notizie e mi tengo informata il più possibile.
Non so se questo sia realmente un bene, o contribuisca solo a rendermi ancora più paranoica di quanto non sarebbe lecito.
Ma..ci sono passaggi che mi lasciano pensare.
Te li riporto, così che tu possa segnalarli agli analisti. In fondo, io sono solo un pilota spericolato e non è detto che non abbia interpretato le cose in modo inesatto.


[Meili]

In oltre, giusto ieri sera, ad una conferenza si è prodigato in attente spiegazioni su quanto l'attuale momento di crisi possa destabilizzare l'equilibrio politico centrale, presentando pubblicamente il prospetto di una delocalizzazione. Cassa integrazione parziale per il compartimento operaio di Labour Town, spostamento degli stabili in alcuni punti di interesse identificati da esperti nel Rim e nel Border, ricapitalizzazione in sede, possibilità di rilanciare la produzione in tempi maggiormente celeri, ripianando una condizione di disastrosa perdita a stretto giro di vite. 


[Bullfinch]

La Dobson Food di Victory e da New London la Carter Travels Inc, che ha già dichiarato l'intezione di far diventare i propri terreni di Bullfinch anche una meta turistica per i residenti nel Core, questo malgrado la totale insicurezza delle rotte spaziali lungo il Rim. 

E, tra l'altro, tempo fa non successe qualcosa di simile  a Saint Andrew?

Potrei sbagliarmi, Yas.
Ma a me sembra che ci sia qualcuno, dietro, che muove i fili di una ragnatela in espansione.
Sanno benissimo che il Movimento d'Indipendenza è tutto fuorché morto, e sanno che rischierebbero un'altra grande guerra che potrebbe spazzare via gran parte delle risorse ancora esistenti, se si muovessero a muso duro contro una forza di cui non hanno ancora sondato la reale portata.
E chiamami paranoica, ma le Risorse...non sono sempre state quelle il punto centrale?
Stanno cercando di allargare la loro presenza a macchia d'olio. 
Spostare gli stabilimenti su pianeti del Border porterà più lavoro a gente che forse ne ha bisogno, ma comporterà sicuramente un aumento della presenza Alleata laddove adesso ancora si respira, ivi compreso lo spazio e le rotte commerciali in Border e Rim. Oltre al fatto che portare le fabbriche su pianeti rurali o scarsamente sviluppati comporterebbe sicuramente un drammatico cambiamento di atmosfera.
E con le fabbriche, con i soldi, con i damerini del Core pieni di giocattoli costosi arriveranno le giubbe alleate.
Sembra una piaga più spaventosa di quella dei Marauders.

Non mi è mai interessata la politica, tu lo sai.
Ma mi hai addestrata a pensare su altri schemi, uscire dai miei stereotipi ed osservare quello che si cela al di là del velo di ciò che si vede in superficie.

Avere bazzicato tanto a lungo in mezzo ai criminali mi ha aiutato a comprendere se non altro qualche principio sull'economia...e su ciò che ne consegue.

E a me questo ricorda tanto quello che successe quando il Klan Vertov tentò di estendere i suoi tentacoli per far fuori il Nova Zanska.
Certo, allora la cosa andò a nostro vantaggio (Non mio, no. Ne porto ancora i segni.) e l'operazione fu un successo ma in questo caso...il vantaggio a chi appartiene?

Mi hai detto di riferirvi tutto, tutto quello che avrei potuto notare ed anche la questione più insignificante: è quello che sto facendo.
Il mio istinto mi dice che c'è qualcosa di estremamente marcio sotto la patina di superficie...ma il mio istinto non è sempre stato infallibile.

I sense a storm, comin' up. I'll try to fly through.

A.

P.S. Sto seriamente valutando la possibilità di presentare il mio curriculum alla sede BS di Horyzon.
Tutto considerato, spostarmi da Greenfield per un po' potrebbe essere una buona idea e consentirmi di uscire un poco dai radar.




***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***





mercoledì 7 novembre 2012

Nezakonnorozhdennyy Synsuka!

Greenfield - Porto
Dock 69 - Monkey Wrench




Anya Krushenko fissò con astio la propria immagine riflessa allo specchio.
Aveva ancora i capelli umidi e la pelle arrossata per la doccia bollente sotto la quale aveva passato sin troppo tempo, nell'ultima ora.

-"Stupida. Stupida. Stupida donna."

Ringhiò tra i denti un insulto rivolto unicamente a se stessa, espirando rumorosamente dalle narici dilatate.
Sfilò con rabbia il telo di spugna con cui s'era avvolta per raggiungere la propria cabina e lo gettò sul letto, restando a guardarne le pieghe afflosciarsi così come aveva fatto il suo umore diverse ore prima.
Nuda, con la pelle ancora umida  sfiorata dalle luci soffuse della cabina, prese a seguirne il perimetro con la stessa inquietudine di una pantera in gabbia.
Tornò a rifilare un'occhiata rabbiosa al proprio viso riflesso, puntandovi l'indice destro, teso e fremente.

-"S t u p i d a." 

Rincarò, intenzionata a processare e condannare se stessa senza alcuna pietà.

-"Pensa a come riderebbe Brahms se ti vedesse ora!"

La voce risuonava troppo bassa perché chiunque potesse udirla nei corridoi della nave, attraverso la porta stagna chiusa. Fremeva di una inquietudine nuova, profonda e debilitante.
Non sapeva come affrontarla.

-"Guardati.  Guarda come sei ridotta..."

Si disse, fermandosi di nuovo di fronte allo specchio appeso alla parete metallica.
Le ombre scure intorno agli occhi testimoniavano una decisa mancanza di riposo. La bocca piegata in una smorfia di pesante disarmonia.

-"Non hai chiuso occhio. E...e tutto per cosa? Eh?!... Per uno stronzo, odiosissimo, insopportabile, detestabile figlio di puttana!"





martedì 6 novembre 2012

Punching Secrets

Greenfield; Porto - Novembre 2514
-Monkey Wrench-


-"Ho dato un pugno a Neville."

Anya Krushenko rivolse un sorriso sghembo e irriverente al ragazzo seduto di fianco a lei.
I glutei calati sul pavimento della stiva ed i piedi sulla rampa di accesso della Firefly, che mostrava alle loro spalle il ventre aperto della nave, immerso nella semioscurità.

I loro volti illuminati dal bagliore fioco dell'holodeck che Djeval teneva sulle ginocchia, e dalle braci aranciate delle loro sigarette. Riccioli di fumo risalivano al cielo con costante regolarità, intercettandosi in volute vacue e divertenti.
Intorno a loro, all'esterno, le luci dei Dock vegliavano sulla scarsa attività notturna.
Clifford Djeval le rivolse un'occhiata vagamente sorpresa. I suoi occhi chiari scintillarono come metallo fuso, pizzicati dal riverbero soffuso dello schermo.

-"Perché? Ha scoperto come ti chiami...Anastasiya?"

Le rifilò il suo solito sorriso scaltro e affilato, strappandole un grugnito minaccioso.

-"Continua così, e domattina ti svegli morto sul serio."

Pronunciò Lei, piccata. Un broncio leggero e diffuso arricciava la bocca e le guance, mettendo in rilievo il drago tatuato sullo zigomo sinistro.
Lui rise, divertito. La guardò di nuovo, cercandone il profilo più direttamente e senza celare una certa curiosità.
Per un istante si lasciò catturare dalla guancia tatuata poi spostò l'attenzione nella ricerca degli occhi verdi di Anya. Un lieve movimento delle sopracciglia fu il tacito invito a parlare.

-"E' più fuori di testa di te." 

Fu la prima accusa lanciata dalla pilota nei confronti dell'assente Capitano dei Monkey.
L'accento sovietico reso più marcato del solito dall'inquietudine latente.
Ruotò il viso per incontrare direttamente lo sguardo di Djeval, sollevando appena il labbro superiore in un ringhio sbuffato, colmo di disappunto.
La bottiglia di Rum, promessa nel momento in cui lo aveva contattato per avere compagnia, era poggiata dietro di loro, intonsa.
Era ancora così nervosa che non sentiva la necessità di bere.

Djeval rise, di nuovo.

-"Ok, non me la bevo, An. Che cazzo t'ha combinato?"

-"Mi ha praticamente chiesto fare la spia per lui ...ed entrare nella SHOUYE!!" 

La voce, bassa e arrochita, salì di un'ottava nel pronunciare l'ultima parola.
Era in evidente difficoltà.
Si era scusata con Neville per il pugno, ma non le era affatto passata.

-"...."

Djeval rise, ancora. Di gusto. Rovesciò la testa all'indietro ed i capelli lunghi gli scivolarono via dal viso, offrendole il profilo. Rise così forte che l'holodeck sulle ginocchia prese a sussultare violento, rischiando di crollare a terra.

Il pugno arrivò repentino, senza avviso. Caricato con la sinistra a distanza troppo ravvicinata per fare realmente male, cercò la spalla di Djeval. Lo fulminò con lo sguardo.

-"Gli ho detto che se lo può scordare."
Sancì, a scanso di equivoci.

-"Ovviamente".
Rispose lui, ancora preda degli ultimi spasmi di risata. Del pugno non si era nemmeno curato.

-"Ovviamente."
Ripeté Lei.
-"...non lo facevo così ...."

Sbuffò, ancora una volta, indirizzando altri pensieri amorevoli al Commandant dalle chiappe d'oro.
E tornò nel silenzio un lungo istante, per dedicarsi alla sigaretta ormai consumata.
La tenne tra le dita , restando ad osservare il ricciolo di fumo dipanarsi dal filtro sintetico e disperdersi nell'aria della sera.
Non era solo per quel motivo che era ancora sveglia alle tre del mattino, e aveva deciso di ammorbare lui con la propria presenza.

Ma non poteva aprirsi. O forse non ne era in grado. O entrambe le cose.
Forse, con Cox sarebbe stato più semplice.

Sarebbe stato più semplice ammettere che più ancora della proposta di Neville, ciò che l'aveva fatta realmente infuriare era stato il silenzio di Joe, quando gli aveva scritto per informarlo, e sfogarsi.
Era arrabbiata: con Joe, perché si era rifiutato di parlarne via cortex e si trovava nel Core insieme a Wright a combinare chissà cosa e chissà quando lo avrebbe rivisto...e con se stessa.
Soprattutto, con se stessa.

Non si era mai sentita così, prima. Mai.
Nemmeno con Bijeli.

Per la prima volta nella sua vita si trovava di fronte a qualcuno che non era in grado di lasciare Fuori.

Si scoprì a pensare di nuovo al Dottor Brahms, ad una delle ultime sedute con lui, prima di ottenere l'abilitazione al ritorno in servizio e poi l'agognato trasferimento oltre i confini di Koroleva.

***

Koroleva, Città di Dubna  - Novembre 2513
Sede Distaccata Sez. Intelligence - Studio Dr. Ivan Brahms
Specialista in psicoterapia e analisi comportamentale unità operative


-"Era innamorata di lui?"

Una domanda semplice, diretta.
Anastasya Krushenko osservò il terapista per un lungo momento, poi alzò gli occhi al soffitto con un sospiro teatrale.

-"L'amore è una faccenda sopravvalutata, Doc. Non fa per me."

Per quanto cinica potesse essere l'affermazione, lui capì che era sincera.  Si accigliò, preoccupato. Anche se non avrebbe saputo dirne il motivo, in un primo momento.

-"Ma ha avuto una relazione con lui."

-"Sì. Ho avuto una relazione con lui. " 

Un'ammissione che non comportava nulla di nuovo. Tutto scritto nero su bianco nei chilometrici rapporti da lei inviati riguardo all'Operazione Zanska.

-"..Ho avuto una relazione sessuale, con lui." 

Specificò, quasi sfidandolo a contraddirla, con uno sguardo intenso color del muschio.
Il ricciolo all'angolo sinistro della bocca evidenziò una volta di più lo zigomo tatuato.
Brahms si chiese se sarebbe mai riuscito a capire fino in fondo le vere ragioni alla base di quel simbolo, schiaffato come fregio ipnotico a catturare l'attenzione di chiunque entrasse in contatto con lei.
Non che ad Anastasiya Krushenko mancassero gli strumenti per attirare l'attenzione altrui.
Ne aveva molti, e di tutti era consapevole.

-"..e non provava nulla, per lui?"..."non prova assolutamente nulla, per lui?"

Lei sbuffò, dilatando un poco le narici.
Ma non si scompose, restando accomodata sulla poltrona nera, con le gambe accavallate e le mani docilmente posate in grembo.

-"Non ho detto questo."

Lo corresse, pragmatica.

-"Mi ha salvato la vita. ...Ha tolto proiettili dalla mia pancia e mi ha ricucito con del filo interdentale, assicurandosi che io non morissi. Quando avrebbe potuto lasciarmi a crepare e andarsene da solo, senza un carico sulle spalle."

Non era la prima volta che tornavano sull'argomento. Bramhs ascoltò, osservò, cercò di interpretare la scarsissima mimica corporea della sua paziente.
L'Intelligence addestrava i suoi agenti speciali molto duramente, considerati i rischi cui si sottoponevano con il loro lavoro.
Purtroppo per lui, nel caso di Anastasiya Krushenko l'addestramento aveva ottenuto risultati sin troppo buoni.

-"Dunque..."

La invitò gentilmente a continuare.

-"Dunque...se mi sta chiedendo se ero innamorata di lui, la risposta è sempre no. Ma quando qualcuno mette letteralmente mani nelle tue viscere per cavarne proiettili, e riesce a tenerti per i capelli aggrappata alla vita...è decisamente complicato non sviluppare un certo senso di riconoscenza. Non crede?"

Un filo di sarcasmo a condirne le parole, pronunciate con la consueta, placida calma.

-"Gratitudine, quindi. Solo questo. Non affetto."

-"La pagano per attaccarsi così alle parole, Doc? L'affetto e l'Amore sono due cose diverse."

Lei sospirò a lungo. Cominciava a sentirsi stanca di quelle loro sedute, dei duelli mentali con lui. Voleva che tutto finisse. Voleva tornare al suo lavoro. Smettere di pensare a quanto era successo.
A quanto le aveva fatto male, apprendere dei decessi.
A quanto preoccupata era per Bijeli, da quando ne aveva perso ogni traccia.

Non che si potesse leggere nulla di tutto ciò dal volto della giovane donna, in apparenza semplicemente ...neutro.

Brahms sorrise, pacato.
-"E' proprio quello per cui mi pagano."

Anastasiya Krushenko scrollò piano il capo, e tornò a cercare lo sguardo diretto del medico.

-"Cosa vuole sentirsi dire esattamente? " - chiese, corrugando la fronte. - "Che mi sentivo legata a lui in qualche modo?..." - sollevò le mani, allargandole lentamente a palmo aperto in segno di resa.
-"Sì. Mi sentivo legata a lui. Mi ha salvato la vita." - scandì, ancora una volta, il concetto espresso. Deglutì, soffiò un respiro pesante dalle narici dilatate.

-"Ma questo non mi ha impedito di portare a termine il mio lavoro. " -proseguì, con l'accenno di un sorriso amaro, stanco. - "Il punto è che tutti al Comando si stanno chiedendo se io l'abbia aiutato a fuggire... e non l'ho fatto."

Anastasiya Krushenko scandì ogni parola, fissando direttamente il medico. E ringraziò l'addestramento ricevuto: calibrò le parole in modo da non mentire, e obbligò il proprio corpo a restare fermo, i  muscoli del volto a non tradire altro che solenne stanchezza.
Stava dicendo la verità: non aveva aiutato Bijeli a fuggire.
Era troppo lontana quel giorno, ed impegnata a inscenare la propria stessa morte attraverso il sacrificio dell'elicottero.

Ma ne aveva poi coperto ogni traccia, a sua insaputa, per evitare che i colleghi della FOM riuscissero a catturarlo prima della sua uscita dallo spazio di competenza di Koroleva.
Quando qualcuno ti salva la vita, quando condividi con lui la carne e il sangue per molto tempo,  il legame che si crea è diverso, e forse più forte ancora dell'Amore.

In qualche modo, sentiva di aver ripagato così, almeno in parte, il suo debito.







domenica 4 novembre 2012

Neispravnostʹ

Koroleva, Città di Dubna  - Novembre 2513
Sede Distaccata Sez. Intelligence - Studio Dr. Ivan Brahms
Specialista in psicoterapia e analisi comportamentale unità operative



-"....."

Il Dottor Brahms, specialista di supporto alle unità operative in attività sotto copertura della sezione speciale, osservò con la consueta calma la splendida donna seduta di fronte a lui.

-"Agente Krushenko, in queste sedute si suppone che lei parli con me."

Le disse, pacato, sorridendole con garbo.
Ivan Brahms era un uomo piuttosto attraente, di pochi anni più vecchio di lei e con una notevole esperienza nella gestione e nel supporto terapeutico a particolari figure, impiegate nell'ambito della Sicurezza.
Eppure, di fronte a Lei, la sua notevole esperienza non sembrava essergli di alcun aiuto. O, almeno, così era stato sino a quel momento.
Si trattava della quarta seduta, e non era ancora riuscito a scalfire la superficie.
Aveva l'impressione che sotto quel muro di vetro offerto al mondo, si agitassero in  Anastasiya Krushenko vortici senza fine.
Vortici che, se non arginati, avrebbero potuto diventare un serio problema, prima per Lei, e poi per chiunque le fosse accanto, sia nell'ambito lavorativo che in quello personale.

-"E di cosa dovrei parlare, esattamente?"

La voce bassa di Lei lacerò il silenzio in cui si era rinchiusa sin dal suo arrivo.
Lo guardò negli occhi, mostrando il verde intenso e muschiato dei propri.
Si accomodò meglio sulla comoda poltrona nera, e sollevò lentamente la gamba destra a poggiarsi sul ginocchio sinistro, dondolando poi il piede sospeso con pigra e felina indolenza.  La figura atletica emanava una sensazione di fascino seducente, abbigliata come sempre con elegante efficienza, e l'attenzione ai dettagli di chi ama apparire e farsi guardare forse più di quanto non sarebbe lecito secondo gli usi della buona creanza.
Non c'era traccia di sorriso sulle sue labbra.

Il Dottor Bramhs si scoprì, invece, a sorriderle pacato, vagamente soddisfatto.

-"Perché non cominciare dal motivo per cui l'hanno mandata da me?"

Le propose, adagiandosi allo schienale della propria sedia, non molto distante da lei e in posizione leggermente rialzata rispetto alla sua sistemazione. Verificò con un'elegante rotazione del polso che il sistema di registrazione vocale cortex fosse attivo, prima di portare di nuovo lo sguardo sul viso tatuato della sua paziente.
Il drago artigliato al suo zigomo esercitava su di lui un potere quasi ipnotico,  rischiando di deviarne l'attenzione.

Si rese conto di quanto lei ne fosse consapevole, quando  vide un sorriso sottile farsi strada proprio in quella direzione, tagliando la guancia sinistra con l'effetto di rendere il fregio sulla pelle chiara ancora più evidente.

A seguire, un'assenza di suoni che si protrasse per lunghi momenti.

-"Ho partecipato ad un'operazione sotto copertura durata più di un anno...quasi due."

La voce di lei, bassa e corposa, tornò a fendere le pieghe del silenzio ovattato che avvolgeva lo studio.
Brahms la guardò, senza dire nulla, in un muto invito a continuare.

Anastasiya Irina Diodora Krushenko sostenne il suo sguardo, disegnò un perfetto arco con le sopracciglia scure  e schiuse la bocca ad un nuovo, scettico sorriso.

-"Lo sa, Doc, proprio non capisco perché debba raccontarle tutto quanto...dal momento che conosce a memoria il mio fascicolo, ha letto i miei rapporti, ed anche le relazioni di tutti i supervisori che mi hanno interrogata nell'ultima settimana a New Moscow."

-"Qui siamo a Dubna, Miss...perdoni...A g e n t e Krushenko. E come lei sa, è la prassi. Dopo tanto tempo trascorso immersa in un determinato ambiente, è mio compito valutare il suo stato psicofisico e determinare se sia o meno in grado di ritornare subito in servizio....Mi accontenti. "

-"..."

Avevano girato intorno allo stesso punto per molto tempo ed altrettante sedute.
Per qualche motivo, forse svuotata dai numerosi interrogatori sostenuti dopo l'ottima chiusura dell'Operazione Zanska, la paziente si dimostrava poco collaborativa.
Poi, accadde qualcosa. Bramhs non avrebbe saputo dire cosa, precisamente, ma l'aria cambiò.
La giovane donna inchiodò su di lui uno sguardo intenso, diverso dai precedenti.
Si umettò le labbra ed inspirò così a fondo che i bottoni della camicetta parvero sul punto di saltare, per una frazione di secondo.

-"Mi sono infiltrata in uno dei più attivi e crudeli Clan criminali presenti sul nostro pianeta. 
Utilizzando le mie abilità di pilota sono riuscita a guadagnarmi la fiducia di alcuni membri del Klan, sino a giungere ai suoi vertici. Ho raccolto informazioni chiave che hanno permesso alla F.O.M. di rintracciare, eliminare e distruggere tutti i laboratori di produzione del Klan, ed ho fornito loro nomi, contatti, frequenze cortex, indirizzi, pseudonimi. Ho fornito le prove della produzione, dello spaccio, degli omicidi commissionati dal Klan ad altri o perpetrati ad opera degli stessi membri...."

La voce di Lei riempiva il silenzio della stanza con la stessa placida calma di un tuono roboante. Profonda, corposa, leggermente arrochita da un recente ritorno al vizio del fumo, probabilmente frutto dello stress cui era stata sottoposta.
Bramhs si limitò ad ascoltare. Nulla di nuovo, in verità.  Sapeva tutto. Quello che a lui interessava era esaminare la sua paziente nell'atto di raccontare. Leggerne le espressioni facciali, il linguaggio del corpo.

Si ritrovò a pensare di essere improvvisamente diventato inabile al proprio lavoro, quando si rese conto di non riuscire, in alcun modo, a interpretarla.
Anastasiya Irina Diodora Krushenko si rivelava, una volta di più, uno splendido e terribile rompicapo.
Brahms si sforzò di seguire almeno il racconto, tendendo l'orecchio nella speranza di cogliere almeno una minima crepa nel suono di quelle parole.

-"..per fare questo, mi sono calata completamente nell'ambiente. Con tutte le conseguenze del caso...."

Lei deglutì, riprese fiato un istante prima di continuare. Senza muoversi di un solo millimetro dalla posizione assunta in principio:adagiata allo schienale, gambe accavallate, piede sospeso immobile.
Brahms poté osservarla tenere le mani morbidamente poggiate in grembo, e le spalle in una parvenza di relax molto marziale, a richiamare la posizione di "riposo" di un soldato.
Attese, paziente, che lei riprendesse parola. Senza intervenire.

-"...instaurato relazioni, rapporti, collaborazioni. Intessuto ..."

Per un attimo si ferma, lo guarda, schiude la bocca ad un sorriso amaro, colmo di scetticismo.

-"...intessuto relazioni di ogni tipo, su ogni livello....E in fondo è questo il nocciolo della questione, non è forse vero Doc?"

-"E' Lei, a dirlo."

-"Ho svolto il mio lavoro. "
Scandì ogni parola, guardandolo negli occhi con insistenza.

-"L'ho svolto nel modo migliore possibile. E, per questo, molte persone sono morte. Persone con cui ho speso quasi due anni di vita. Criminali... Danni collaterali. New Moscow ha avuto quello che voleva. Le strade ripulite, i Boss fermati, in cella o deceduti. Quasi tutti, almeno."

-"Quasi tutti" 

Lei lo guardò, sfoderando un sorriso scaltro, grondante sarcasmo.

-"Quindi è questo, il punto?"

-"Me lo dica Lei." .... " Bijeli. Mi parli di lui. "

Lei lo guardò, seria, pacata, placida. Un leggero movimento degli occhi in favore dell'orologio a muro precedette il sorriso sottile apparso a curvare l'angolo sinistro della bocca.

-"Forse alla prossima seduta, Doc."

















sabato 3 novembre 2012

Doklad 03112514 -DRD-


**Accesso frequenze cortex criptate - codice di riconoscimento Krushenko, A. I. D. 
....password inserita
....codice accesso riconosciuto
...Accesso D.B. sezione speciale Domino ***

 - Rapporto peridodico preliminare. Segnale cortex area sistema Dorado-


Area d'Interesse - Flotta Alleata - monitoraggio attività Greenfield

Avvenuto contatto con rappresentante alto grado Flotta Alleata.
Grado: Ammiraglio
Nome: Wolfe, Solomon
Descrizione: Maschio Caucasico,  Età approssimativa: 40/45; Altezza 190 cm circa, peso 90/95 Kg, Capelli biondi, occhi chiari. Nessun segno particolare evidente.

Note di Rilevanza: 
Conosciuto come un osso duro, preciso ed incorruttibile, con una fede incrollabile nel suo lavoro. Sembra che il suo ritorno sul suolo del pianeta sia da imputare al lassismo del Comandante Arkan McCorvin   (vedere precedenti rapporti). 
Stando alle informazioni raccolte nel sottobosco criminale locale trattasi di un soggetto pericoloso proprio in virtù dei valori di cui si fa forte, ed in passato è riuscito a mettere nel sacco personaggi di un certo rilievo.
Si ipotizza che l'improvviso aumento di attività Alleata sul suolo di Greenfield possa essere imputabile alla sua presenza ed al suo ritorno al Comando dell'Ottava Flotta.

Dimostra conoscenza approfondita del panorama Criminale attualmente circolante nel 'Verse (Border & Outer 'Rim).
Ha riconosciuto al primo sguardo la divisa appartenente ai Predoni di Richleaf.
Riferimento diretto ad Hang Lee.
Il soggetto fermato, munito di IdN regolare, ha superato il controllo. Non sussistevano motivazioni per eventuali fermi. L'Ammiraglio non è parso convinto. 



Area d'Interesse: Simpatizzanti Browncoat

Raccolte voci secondo cui il Capitano Jack Rooster abbia lasciato la propria nave al comando di Red Wright ed Eir Sterling; tra Safeport ed Hall Point circolano notizie secondo cui il metodo di arruolamento sia rimasto sempre lo stesso, ed il Browncoat rimanga paradigma necessario per entrare a far parte dell'Equipaggio.

Il Capitano Red Wright si trova attualmente su Greenfield, a Oak Town, ma in procinto di partire per Cap City.

Nota a margine: ha menzionato la sua presenza nello spazio tra Bullfinch e Safeport, per la consegna di un gregge di pecore,  nello stesso periodo in cui è avvenuta l'evasione di Eric Rose.


-Avvenuto contatto con un sedicente amico del Capitano Wright, in data 03/11/2514, presso Chiesa di Saint Quentin, Oak Town.
Nome: Carsen, Cleve
Provenienza: New London
Segni particolari: Particolare spirito di osservazione, ha dimostrato interesse per il mio abbigliamento e il taglio particolare della tuta.

Riflessioni: forse dovrei indossarla con minore frequenza, ma è difficile farne a meno.


Area d'Interesse: Spazio

Stando al racconto del Capitano Red Wright, si segnala la presenza di navi Greyskins sulla rotta tra Safeport e Bullfinch.
Pregasi inserire avviso nel bollettino standard per gli Agenti in attività in zona.





***Termine Trasmissione Dati. Inserimento codici di autorizzazione per chiusura file criptato.
Frequenze inviate. 

Uscita da D.B. Domino effettuata.***