mercoledì 7 novembre 2012

Nezakonnorozhdennyy Synsuka!

Greenfield - Porto
Dock 69 - Monkey Wrench




Anya Krushenko fissò con astio la propria immagine riflessa allo specchio.
Aveva ancora i capelli umidi e la pelle arrossata per la doccia bollente sotto la quale aveva passato sin troppo tempo, nell'ultima ora.

-"Stupida. Stupida. Stupida donna."

Ringhiò tra i denti un insulto rivolto unicamente a se stessa, espirando rumorosamente dalle narici dilatate.
Sfilò con rabbia il telo di spugna con cui s'era avvolta per raggiungere la propria cabina e lo gettò sul letto, restando a guardarne le pieghe afflosciarsi così come aveva fatto il suo umore diverse ore prima.
Nuda, con la pelle ancora umida  sfiorata dalle luci soffuse della cabina, prese a seguirne il perimetro con la stessa inquietudine di una pantera in gabbia.
Tornò a rifilare un'occhiata rabbiosa al proprio viso riflesso, puntandovi l'indice destro, teso e fremente.

-"S t u p i d a." 

Rincarò, intenzionata a processare e condannare se stessa senza alcuna pietà.

-"Pensa a come riderebbe Brahms se ti vedesse ora!"

La voce risuonava troppo bassa perché chiunque potesse udirla nei corridoi della nave, attraverso la porta stagna chiusa. Fremeva di una inquietudine nuova, profonda e debilitante.
Non sapeva come affrontarla.

-"Guardati.  Guarda come sei ridotta..."

Si disse, fermandosi di nuovo di fronte allo specchio appeso alla parete metallica.
Le ombre scure intorno agli occhi testimoniavano una decisa mancanza di riposo. La bocca piegata in una smorfia di pesante disarmonia.

-"Non hai chiuso occhio. E...e tutto per cosa? Eh?!... Per uno stronzo, odiosissimo, insopportabile, detestabile figlio di puttana!"